Essi però dubitarono.

Non ha senso la perfezione nella fede.

Non avere la pienezza delle potenzialità umane diventa in positivo la porta di accesso per i doni che vengono da fuori di noi.
La perfezione raggiunta è una chiusura, e il dubbio permette di procedere sulla via della perfezione sempre, senza mai dire basta o pensare di averla pienamente raggiunta.

L'incertezza e il dubbio ci rende quelle virtù nascoste che spesso anche celiamo senza accorgerci della loro positività: la pazienza, l'umiltà, la ricerca, la richiesta, il confronto.

L'illuminazione non sta mai dentro di noi, in quanto può rischiare di non farci vedere altro che noi stessi e il nostro io.
Essa appare fuori, quando si mette in gioco e in dubbio quello che si vive, in ogni settore della vita.

Il dubitare ci rende umani pienamente, in verità, e ci pone sulla linea dell'incontro con l'altro: comunicandoci il senso del dubbio, ci scambiamo la domanda, il senso e l'orientamento nel cammino della vita.
Insieme.
Non sono solo io a dubitare, e per questo non mi sento perduto e isolato, ma comunicante con gli altri e con il mondo.

Là dove insieme si dubita, c'è anche qualcuno o qualcosa che ci rassicura nel cammino, e ci riapre a nuove soluzioni, a illuminazioni impensate...e ad altri e più profondi dubbi.

E' l'umanità che ascende nella fede, nella speranza e nell'amore.