A volte, crediamo di essere quel che non siamo.
E così ci atteggiamo al mondo, coprendo con le parole quel che non siamo di fatto.
La parola blocca la visione dei fatti al di fuori della verità, e impedisce agli altri di incontrarci per quello che siamo.
Crediamo di essere qualcosa in più, e usiamo le parole per assurgere a nuove dimensioni impensate che ci facciano essere in considerazione più di quel che siamo.
Ma veniamo smentiti dai fatti, e allora le nostre parole appaiono solo giochi di falsità, svalorizzando anche il nostro mondo e facendoci apparire per quello che siamo: prestigiatori, che vogliono far credere quel che non è.