Anzi, ne è anche il motore di ricerca.
Il primo degli atei che più ateo non si può è Dio; non fu, è.
Il Vangelo è una notizia buona perché è pura, cioè immune da ogni pregiudizio religioso.
Proprio per questo ha un valore universale e autenticamente sacro, e non sacralizzato.
La radice del Vangelo è l'ateismo perché il ragionamento ateo va alla radice del Vangelo stesso come condizione di validità dell'umano. Se questa condizione non viene rispettata e viene prevaricata, si estrapola il messaggio evangelico dal contesto umano, e si astrae da esso.
Ne è anche il motore di ricerca, dicevamo, in quanto il dubbio che anima la mentalità atea garantisce il percorso vitale della mente che cerca, regola la passione della stessa, e incanala nell'umano lo spirito adeguato per procedere.
Un progresso che in anima, spirito e passione si incarna nel quotidiano con concretezza e riscontro di validità radicata nella persona.
Dio sta alla base di questo percorso, e si comporta con estrema e assoluta libertà di fronte a ogni religione, e proprio per questo si può affermare che sia "ateo", svincolato da ogni interesse limitato e mondano che possa contaminarne l'identità.
Identità che non può essere assimilata in alcuna religione o forma simile creata dall'umano.
L'ateismo inoltre rispolvera la coscienza che il Vangelo è soprattutto dono proveniente dall'azione misterica e non opera umana.
Con tali considerazioni, spesso riscontriamo ateismo nei fedeli delle nostre chiese che si allontanano dal Vangelo più si avvicinano ad esse, e dall'altra parte ritroviamo sul percorso nascosto ma efficiente quegli atei che lontani dalla chiesa ne fanno parte con la loro essenza in modo mai ufficiale, sempre provocatorio, ma carburanti di una nuova umanità.
Grazie al loro essere - indirettamente - Vangelo vivo.