Chi crede entra in una nuova dimensione, con la quale rivede tutta la vita in un'ottica diversa. Le cose per il credente sono le stesse, ma vengono vissute in modo, con un spirito, con un'animo nuovi.
E non importa quello in cui credi: l'importante è che il tuo credere sia vero, sincero, condiviso nell'esperienza della comunità umana con la quale vieni a trovarti ogni giorno.
Chi crede è perfettamente umano: nella perfezione non misurata dalla logica del mondo, ma da quella dell'umanità piena: perfetto perchè condivide le gioie, i dolori, le fatiche e le speranze dell'umanità, anche in porzione, e in imperfezione.
La pienezza dell'amore e della misericordia restano sempre intatte e nella pienezza.
Chi crede non è mai solo, ma procede in sintonia con la fede, che non è opera umana ma dono dall'esterno: dall'alto, per chi crede in un dio; dall'esterno, per chi crede nella sintonia universale.
Chi crede non è mai sicuro, perchè la sua sicurezza sta fuori da lui, in alterità. Proprio per questo la fede ha sempre la garanzia del confronto, e non può essere mai ridotta a una illusione solitaria e aleatoria.