Ogni volta che facciamo di un settore della nostra vita una patria, cioè una cosa nostra, strettamente legata a noi, ne facciamo una setta, la riduciamo a chiusura, ci patiamo e ci appartiamo a questa nostra patria.
Ogni volta che riteniamo nostra la patria non come possesso, ma come dono che ci è dato, allora questa patria si apre in tutti i settori, religioso, umano, politico, sociale, per diventare sempre più una patria comune e condivisa, non più in possesso, ma in gestione.
Verso la patria universale, alla quale queste nostre patrie tendono.
